Resistenza al Fuoco

Il preconcetto forse più diffuso sulle case in legno è che abbiamo una scarsa resistenza al fuoco e che brucino con facilità, rendendo l’abitazione meno sicura rispetto ad altri materiali abitualmente impiegati in edilizia.
Vi vogliamo tranquillizzare, le case in legno resistono al fuoco come, o probabilmente meglio, delle case in muratura.

Perché si sviluppano gli incendi

Le cause per cui si sviluppano gli incendi solitamente non dipendono dalla struttura dell’edificio, ma da componenti interne allo stesso come ad esempio la presenza di oggetti infiammabili vicino a fonti di calore, corto circuito di elettrodomestici, propagazione delle fiamme dei fornelli, mozziconi di sigarette.

Quindi le probabilità che si verifichi questo evento sono le stesse indipendentemente dal tipo di tecnologia costruttiva utilizzata.

Il legno brucia lentamente

Il legno ha una bassissima conducibilità termica e in caso di contatto con il fuoco brucia molto lentamente e solamente nella parte superficiale, carbonizza e crea una barriera protettiva che rallenta moltissimo il propagarsi delle fiamme nella parte interna.

Inoltre le pareti in legno sono rivestite da cappotti isolanti altamente ignifughi che le proteggono ulteriormente.

Ripristino dell’edificio

Il legno non ancora attaccato dal fuoco mantiene le proprie caratteristiche strutturali e la eventuale rottura meccanica avviene solamente quando la parte non carbonizzata diventa troppo sottile per assolvere al suo compito.

Il collasso di un edificio in legno è fortemente improbabile ma comunque avverrebbe in tempi decisamente più lunghi rispetto alle strutture costruite in calcestruzzo o acciaio. Quindi una casa in legno resiste a lungo all’attacco del fuoco e permette una evacuazione sicura dell’edificio.
Se l’incendio viene estinto rapidamente, è possibile ripristinare la struttura senza necessità di abbatterla.

Una prova del fuoco per superare i pregiudizi

A questo proposito è molto interessante un esperimento realizzato nel marzo 2007 da Ivalsa, Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento.

Ivalsa ha effettuato una prova con la simulazione di un incendio su una casa di tre piani (Progetto Sofie) presso il Building Research Institute di Tsukuba, in Giappone. L’edificio era realizzato in legno con sistema X-LAM, tavole di legno incollate tra loro a strati incrociati e ruotati di 90°, completo di materiali di rivestimento tradizionali.

Prova del fuoco: ecco cosa succede a una casa in legno durante un incendio

In una stanza al primo piano, con due finestre semiaperte ed una porta tagliafuoco chiusa, sono stati posizionati mobili e suppellettili di vario tipo, simulando la camera di un albergo. E’ stato poi appiccato un incendio per la durata di 60 minuti, di dimensioni doppie rispetto ad un incendio che si può sviluppare in un ambiente simile. Una volta che l’incendio si è pienamente propagato, le fiamme sono fuoriuscite dalle finestre, hanno lambito le pareti esterne, ma non si sono minimamente propagate nelle camere accanto e negli altri piani.

Prova superata brillantemente

L’edificio ha conservato le sue proprietà meccaniche e la struttura portante non ha subito alterazioni. Questo dimostra che gli edifici in legno possono resistere al fuoco, anche per un periodo di tempo prolungato, senza causare serio pericolo per gli abitanti.

Le eccellenti prestazioni ottenute dal progetto Sofie, hanno dimostrato che le case in legno, in questo caso realizzate con tecnologia X-LAM, sono un’ottima alternativa alle costruzioni tradizionali sia per la sostenibilità dei materiali utilizzati, sia per le prestazioni al fuoco ed ai sismi. A proposito della resistenza ai terremoti, Ivalsa ha condotto un esperimento su un edificio in legno di 7 piani sottoposto a un sisma devastante.

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